Talvolta la Dc è alleata con Forza Italia per la necessità di creare una compagine sufficientemente forte in grado di rendere visibile la sezione italiana del Partito Popolare Europeo.
Poi, Berlusconi ci mette del suo, quando dichiara di essere liberale, cattolico e riformista. Come dargli contro? Anche la Dc lo è.
Però, alla fine, non possiamo non constatare, ancora una volta, che la Dc non è Forza Italia.
In questi giorni Berlusconi – e non il gruppo parlamentare, del resto composto come tutti da beneficiati e non da eletti – cambia il capo-gruppo alla Camera e ridimensiona quella del Senato, ma soprattutto nomina sette nuovi coordinatori regionali.
Nomina.
Non li fa eleggere dagli iscritti di Forza Italia.
Passi per i capogruppo, essendo tutti i deputati ed i senatori dei semplici nominati e non gente che ha conquistato il seggio attraverso le preferenze (insomma, siamo al Cavallo di Caligola fatto senatore), ma i capi-regionali dovrebbero essere scelti dalla base dei soci.
Invece no, il padrone del partito fa e disfa come gli pare.
La Dc, invece, si sta avvicinando al XX Congresso, convocando tutti i suoi soci, che eleggeranno dei delegati provinciali, i quali a loro volta eleggeranno dei delegati regionali cui spetterà di eleggere – il 7 maggio, a Roma – il Segretario Nazionale ed 80 Consiglieri Nazionali a lui collegati (quindi potranno esserci più liste con più Segretari candidati insieme ai Consiglieri Nazionali collegati).
Nella Dc sono di casa democrazia e selezione dal basso.
La Dc non è proprietà di uno solo (ancorchè abile e capace).
La Democrazia Cristiana è dei suoi iscritti, da sempre e per sempre, e si fonda su regole democratiche (anche interne) di cui c’è assoluto bisogno se non si vogliono mettere in pericolo istituzioni nate per salvaguardare e non aggirare la libertà.
Certo… nomen omen… Cristiana ma… Democrazia… (Dèmos = popolo – Crathòs= potere) nel nome è insito il percorso naturale che un partito, in quanto tale, dovrebbe avere… e noi democraticicristiani da sempre l’abbiamo ben chiaro… Bravo Mauro per averlo ricordato… repetìta juvànt !
Condivido sia il pensiero e la forma scritta delle parole dell’amico Mauro Carmagnola, perché la casa della democrazia è una casa libera, e senza distinzioni di classe sociale, dove si
selezionano i migliori politici anche dal basso.
Anche se Silvio Berlusconi ha dimostrato negli anni il suo valore politico di statista abile specialmente nei salotti internazionali, nella DC vige la non proprietà del Leader sugli iscritti e attivisti politici,
col risultato di non avere “nominati” dal capo partito o
beneficiati per meriti non propri, non
facendoli eleggere dagli iscritti al partito.
La Dc è diversa da Forza Italia ma anche dalla Lega e altri partiti simili, perché anche attraverso il suo prossimo congresso tra qualche mese, vuole mettere le basi di una democrazia diversa dove i
Deputati e i Senatori per essere eletti dovranno conquistare il seggio attraverso le preferenze, e i capi-regionali dovranno essere scelti dalla base dei soci.
La scadenza della politica attuale dove l’elettorato diserta le urne è dovuta a causa del mancato rispetto delle regole basilari della democrazia, per non mettere in pericolo le istituzioni nate per salvaguardare la libertà 🗽 e non aggirarla.
Umberto Lombardo