La Democrazia Cristiana del Lazio è l’insieme di iscritti, quadri locali di partito, amministratori pubblici, rappresentanti nelle istituzioni che, con la loro adesione alla Dc, assumono l’impegno di conformarsi agli ideali ed alla prassi del partito nell’ambito del territorio regionale.
La Dc non è un partito federale, ma un partito nazionale e, quindi, la Democrazia Cristiana del Lazio è parte autonoma nell’ambito locale, ma non indipendente, di una realtà unitaria, che è retta dal medesimo Statuto su tutto il territorio italiano.
Dunque, esistono organi nazionali della Democrazia Cristiana (Segretario politico nazionale, Direzione nazionale, Consiglio nazionale), che dettano le linee di fondo del Partito, cui il livello regionale si attiene.
Nell’ambito di queste linee-guida, scelte democraticamente nel confronto con tutti gli amici delle altre parti d’Italia, il livello regionale sviluppa una sua azione specifica, adattandola alla realtà laziale.
In questo quadro, immutato dal secondo dopoguerra, si innesta una specificità che parte dal 1970, anno di attuazione della norma costituzionale e di insediamento dei Consigli regionali.
Il primo quinquennio di vita della Regione Lazio vide la Dc alla guida dell’ente con tre presidenti: Girolamo Mechelli, Luigi Cipriani e Rinaldo Santini, sostenuti da una maggioranza Dc-Psi-Psdi-Pri, e, dopo l’affermarsi delle giunte di sinistra nel 1975, la Democrazia Cristiana ritornò al governo del Lazio con l’alleanza di pentapartito (Dc-Psi-Psdi-Pri-Pli) dal 1980 al 1994 ottenendo la presidenza della giunta per i democristiani Rodolfo Gigli e Giorgio Pasetto.
Dunque, una forte e responsabile presenza del partito nel Lazio lungo un venticinquennio di grandi trasformazioni e di forte crescita per l’Italia ed il Lazio.
Da ricordare anche i sindaci democristiani di Roma di quel periodo: Clelio Darida. Nicola Signorello e Pietro Giubilo, il cui impegno nella gestione amministrativa della città è meritevole di un positivo ricordo.
Oggi la Dc riprende quella tradizione per applicarla all’attuale situazione.
Il Lazio ha bisogno di interventi strutturali, dalla sanità ai trasporti, dalla cultura all’agricoltura, dall’ambiente all’urbanistica, che solo un partito popolare ancorato a forti valori ed ad una consuetudine di pratiche concrete e virtuose può soddisfare.
Questa è la Dc nuova del Lazio, oggi.